Georges Mathieu
 

L’opera proposta (lot. 116) nella prossima asta di arte Moderna e Contemporanea del 30 maggio, è un dipinto ad olio su tela. La paletta impiegata è piuttosto scura, con una base marrone su cui l’artista ha tracciato delle linee gialle e dense. Non è possibile riconoscere alcun tema figurativo e il titolo, Reiner IV, sembra alludere ingannevolmente al genere del ritratto. Il lavoro è datata 1954 e fu esibito presso la Galleria Samuel M. Koots di New York (“Mathieu – New paintings of 1954”) durante uno dei periodi più intensi e produttivi della sua carriera. Infatti, Mathieu aveva iniziato ad esporre a livello internazionale soltanto due anni prima, sempre a New York, presso Stable Gallery e Reiner IV è parte del suo ritorno negli Stati Uniti. Si tratta pertanto di un lavoro indicativo dei suoi primi successi e che ha dunque posto le basi dei suoi numerosi viaggi nel corso degli anni successivi: Londra (Institute of Contemporary Arts, 1956), Tokyo (1957), São Paulo (Museu de arte moderna, 1960), più numerose altre mostre a Parigi nella natia Francia.

L’opera proposta si colloca nel periodo di picco dell’astrattismo a livello internazionale. Jackson Pollock sarebbe morto in appena due anni nel 1956 e le sue larghe composizioni astratte presentano varie similitudini con le tele di Mathieu. La somiglianza riguarda anche la poetica dei due artisti, per i quali la creazione dell’opera d’arte diventa un momento di performance. La cosiddetta dripping technique di Pollock è stata popolarizzata dalle celebri foto di Hans Namuth mentre Mathieu era solito dipingere rapidamente di fronte a gruppi di spettatori che potevano così assistere alla nascita dell’opera d’arte in diretta. In tal senso, la poetica astratta dell’artista presenta anche delle similitudini con il più vicino movimento Surrealista francese (a New York conobbe anche Salvador Dali, “esiliato” dal padre del Surrealismo André Breton nel 1939). Mathieu sosteneva infatti che l’artista dovesse dipingere senza preconcetti, approcciando la tela con pennellate rapide e non cedendo alla tentazione di creare forme razionali o riconoscibili. Si tratta di un approccio comparabile alla pittura automatica dei Surrealisti, che nel secondo dopoguerra erano già oggetto delle attenzioni del mondo accademico e, pertanto, parte della storia dell’arte occidentale. Per questi motivi, Reiner IV situa la produzione di Mathieu nell’alveo della pittura di avanguardia europea e presenta una storia di successo di portata internazionale.
Il valore di un’opera d’arte non dipende solamente dalla qualità tecnica e dei materiali, bensì dalla capacità del dipinto stesso di raccontare una storia attraverso la patina di eventi e relazioni che ne hanno costellato l’esistenza. Nell’opera proposta, inclusa nel catalogo della prossima asta del 30 Maggio, è possibile riconoscere lo sviluppo della poetica di Mathieu negli anni più vivaci della sua carriera. Inoltre, la connessione con la mostra newyorkese del 1954 rende il dipinto un documento visivo unico e invita lo spettatore alla contemplazione sullo sfondo più ampio della pittura europea d’avanguardia.