Art-Rite ha proposto nella vendita che si è tenuta ieri, martedì 26 giugno, sei lotti, tutte stampe d’artista prodotte con tecniche varie: litografie (lotti 256 e 257), acqueforti (lotti 252 e 254), una serigrafia (lotto 253), e un’acquatinta (lotto 255). Le opere hanno riscosso successo da parte del pubblico, in particolare i lotti n. 253, 256, 257, facenti parte della serie Contaminazioni, tutti stimati tra i 500,00 e i 700,00 euro, sono state battute all'asta rispettivamente a 1.000,00, 875,00 e 1.625,00 euro.
L’originalità e lo standard qualitativo delle opere è garantito dalla firma dell’artista, applicata manualmente a matita su ciascuna delle sei impressioni. E’ bene ricordare l’importanza di questo dettaglio dal momento che le stampe, prodotte in serie, sono rese uniche da tali piccole attenzioni, che mostrano il contatto individuale tra l’artista e le sue creazioni. I lavori sono popolati da figure immaginarie e colorate che Baj plasma attraverso forme grottesche e caricaturali dal profilo immediatamente riconoscibile: la bocca larga, il naso grosso e il collo inesistente sono cifre distintive dei suoi personaggi e si riscontrano tanto nei lotti presentati (in particolare 252, 253, 256, e 257) quanto nei dipinti dell’artista, che va così a creare una narrazione unitaria tra i diversi compartimenti della sua produzione. Il tono semi-comico di questi lavori è ulteriormente enfatizzato nei lotti 256 e 257, dove Baj affianca alla tecnica della litografia l’inserzione di elementi eterogenei, unendo stampa e collage. Il contrasto tra lo stile personale dell’artista e quello standardizzato delle immagini da catalogo riappropriate per mezzo del collage crea un effetto farsesco ed enfatizza l’aspetto curioso dei personaggi, che appaiono ancor più goffi e deformi. Ad esempio, nel lotto 257 il profilo scultoreo e definito della figura maschile sulla destra stride con l’aspetto geometrico e semplificato del personaggio di sinistra, le cui proporzioni rivelano la natura surreale di questo accostamento.
Nato nel 1924 a Milano, Baj intraprende la propria formazione nel secondo dopoguerra. Mentre studia giurisprudenza, materia in cui si laureerà, frequenta l’Accademia di Brera dove ottiene una formazione artistica tradizionale, beneficiando del solido apparato del principale polo artistico istituzionale milanese. La sua carriera ha così inizio negli anni ’50, con la prima mostra personale tenuta alla Galleria San Fedele nel 1951. I primi segni di pieno successo si hanno tuttavia circa dieci anni dopo, quando Baj inizia a frequentare i circoli internazionali, viaggiando tra New York e Parigi, all’epoca i due principali poli del mondo dell’arte occidentale. Nel 1961, visita New York in occasione della mostra The Art of Assemblage, tenutasi presso il prestigioso Museum of Modern Arts. Qui, Baj espone due lavori, Mirror (1959) e Shouting General (1960), e fa la conoscenza di Duchamp, ormai anziano e all’apice della propria fama. Presso The Art of the Assemblage espone anche un’altra delle figure chiave nella vita di Baj, ovvero il poeta e critico André Breton, con cui l’artista crea uno stretto legame di intesa e collaborazione. La vicinanza con Breton implica anche un avvicinamento al pensiero surrealista, che l’artista ebbe modo di conoscere meglio frequentando I circoli artistici parigini, dove il movimento ormai maturo si era stabilito negli anni ‘60. In tal senso, è bene sottolineare che l’artista trae vantaggio anche dell’ambiente dinamico offerto dalla città di Milano, che catalizza in questi anni l’arrivo di numerosi artisti ed intellettuali dall’Italia e dall’Europa.
Baj utilizza abilmente i registri del grottesco e del farsesco, impiegando strumenti visivi quali l’accostamento, la sproporzione e la deformazione per creare delle visioni surreali, assurde. La sua abilità come incisore emerge dalle opere stesse e gli è stata più volte riconosciuta nel corso della sua vita attraverso collaborazioni prestigiose. Infatti, Baj ha illustrato i lavori di grandi figure della letteratura italiana e non, come Umberto Eco, Alda Merini, l’amico Breton e tanti altri. Questo indica come l’attività di incisore non rappresenti per Baj solamente un modo per diffondere ulteriormente la propria arte, per così dire un lavoro collaterale alla sua attività di pittore. Al contrario, egli si applicò con grande maestria alle tecniche di stampa, trattandole come parte integrante della propria produzione e del proprio percorso artistico. Da questo punto di vista, la relazione dell’attività grafica di Baj con altre figure importanti del panorama culturale europeo incrementa il valore dei lotti proposti, dal momento che segnala l’apprezzamento per simili prodotti da parte di personaggi di rilievo, che seppero intravedere fin dagli inizi la rilevanza dell’artista. D’altro canto, va sottolineato che Baj stesso affiancò alla propria produzione di artista l’attività di saggista, ponendosi come teorico dell’arte e mostrando un acume intellettuale che lo pone alla pari dei grandi con cui si è trovato a collaborare nel corso della sua lunga vita.
Per il momento, abbiamo osservato l’importanza di Baj attraverso la fitta rete di rapporti che seppe costruirsi lungo la propria carriera. Nondimeno, bisogna sottolineare anche il suo valore come creatore di immagini. Come già anticipato, l’artista impiega le tecniche grafiche per creare opere dense, che mescolano diversi registri comunicativi al fine di creare un prodotto visivo complesso. Un esempio di ciò è il lotto 253, la cui opera, Contaminazioni, mescola le figure semplici, stilizzate dei tre personaggi centrali con un complesso reticolo di colori e forme, che donano un effetto tridimensionale al supporto piatto. Baj impiega i segni grafici per creare diverse sensazioni tattili, imitando varie superfici: il colore pieno delle mani, di un rosa pastello, così come lo sfondo scuro creato dall’accostamento di toni marroni, gialli e rossi; il colore verde delle tre figure, arricchito da macchie blu, ed anche le strutture meccaniche che compongono gli occhi. Le immagini presentano una varietà notevole che supera l’apparente semplicità della composizione, in sé piatta e lineare. Simili dettagli mostrano la cura dell’artista per i suoi prodotti, così come le sue indubbie abilità tecniche maturate attraverso un percorso educativo istituzionale e di primo ordine.
In conclusione, la proposta in asta di ben sei opere di Baj offre un’ottima opportunità per avvicinarsi alla produzione di un artista di rilievo, le cui creazioni lo affiancano a grandi figure del panorama artistico e culturale europeo. Le molte collaborazioni letterarie, l’amicizia con Duchamp e Breton, e le connessioni con i surrealisti parigini fanno di Baj un artista ricercato, i cui lavori sono ulteriormente elevati da un indubbio valore materiale, dato dalla sua grande versatilità tecnica.