François Morellet nell’asta U-3 del prossimo 26 giugno presso Art-Rite
 

In questo approfondimento, considereremo la produzione dell’artista alla luce dei due lotti proposti, che includono un totale di ben sette opere autonome. I lavori esposti sono stampe che rispecchiano le caratteristiche salienti dello stile di Morellet, offrendo un saggio notevole della sua tecnica e sensibilità visiva. In tal senso, l’analisi mostrerà l’influenza di gruppi artistici d’avanguardia quali i Minimalisti e gli artisti Concettuali sulla sua carriera.
Fino alla metà degli anni ’70, l’attività artistica di Morellet non si sviluppa in maniera esclusiva ma viene portata avanti insieme al business di famiglia ereditato dal padre. Per questo motivo, l’artista non parte da studi accademici ma si forma in maniera autonoma, esercitandosi con la pittura attraverso temi e soggetti tradizionali. Da questo punto di vista, il percorso di Morellet non è estraneo a quello di altri artisti dell’epoca che non iniziarono in un contesto istituzionale. Un esempio simile e curioso è quello dello scultore Robert Morris, che studiò ingegneria all’università di Kansas City prima di spostarsi a New York e diventare un artista a tempo pieno. In genere, il rifiuto delle pratiche artistiche tradizionali è un tema che ricorre lungo tutta la traiettoria dell’arte moderna, che porta dalle avanguardie storiche alla seconda metà del Novecento. Da questo punto di vista, è bene non confondere gli inizi da autodidatta di Morellet con una carriera dilettantistica, dal momento che egli si accompagnò nel corso della propria vita a movimenti artistici sperimentali di rilievo, come ad esempio il Group de Recherche d’Art Visuel (GRAV), a cui partecipò nel corso degli anni ’60. In questo contesto, l’artista viene introdotto all’utilizzo di materiali nuovi, come ad esempio i tubi al neon, impiegati per produrre forme scultoree attraverso fonti luminose. Si tratta di un medium nuovo, utilizzato nel medesimo periodo da artisti influenti come ad esempio Joseph Kosuth, uno dei leader dell’Arte Concettuale Americana (si veda, ad esempio, Five Words in Green prodotto a metà degli anni ’60, dove parole, luce, e forme tridimensionali sono mescolati in una singola opera). Simili elementi dimostrano la creatività di Morellet come artista e la sua profonda curiosità, che lo ha portato a seguire le evoluzioni più recenti del panorama artistico internazionale.
Pensando alle opere di Morellet nel contesto di una collezione d’arte contemporanea, è importante sottolineare la profondità delle sue influenze artistiche, che sono varie ed articolate, e, come tali, aumentano notevolmente l’interesse per i suoi prodotti. Nella carriera di un artista, la ricercatezza si rende visibile da vari elementi. Nel caso di Morellet, la cifra distintiva è la sua abilità di incorporare influenze recenti che non sono ancora parte del canone artistico occidentale. Da questo punto di vista, egli si pone come un precursore di tendenze che si consolidarono solo verso la fine degli anni ’70. I materiali innovativi e le tecniche sperimentali si affiancano ad una prima produzione più ortodossa, che comprende soggetti di vario genere, dalla natura morta al ritratto. In tal senso, la completezza della sua formazione indipendente è ancora più sorprendente, dal momento che include sia elementi tradizionali che tecniche innovative, benché nel corso degli anni Morellet si sia decisamente spostato verso queste ultime.
 

I due lotti proposti (77 e 78) comprendono stampe per un totale di sette pezzi distinti. Si tratta di una litografia e di sei serigrafie, tutte opere su carta di piccolo formato (67.5 x 48 cm per il primo gruppo, 68.5 x 68.5 cm per il secondo) che mostrano la destrezza di Morellet nelle arti grafiche. Queste costituiscono l’essenza delle opere, prodotte mediante l’impressione su carta di un pattern geometrico precedentemente creato dall’artista sulla matrice di stampa. Ciascuno dei lavori è firmato e numerato personalmente da Morellet a matita, così da creare un rapporto individuale con ciascuna delle impressioni. Si tratta di un elemento importante per una collezione di stampe, dal momento che accresce l’unicità dei pezzi rendendoli inimitabili. Inoltre, la firma dell’artista è un importante sigillo di qualità che garantisce l’originalità e lo standard tecnico del pezzo.
Al di là delle caratteristiche materiali, le sei opere in catalogo condividono la scelta del tema astratto e di carattere geometrico, dato dalla ripetizione di un singolo pattern sul supporto bidimensionale. Per questo motivo, le opere superano gli schemi rappresentativi e subordinano il soggetto alla ripetizione di unità visive rigide. L’effetto lineare di questi lavori non è sempre determinato dall’uso di linee, piuttosto mediante l’arrangiamento dei colori, come nella seconda opera del lotto 78, prodotta tra il 1971 e il 1975. In questo caso, l’artista crea una griglia fatta di tanti piccoli quadrati rossi. I contorni sono bianchi, definiti dall’assenza di colore piuttosto che dall’impiego di linee e segni grafici. Un criterio simile può essere applicato alla penultima opera dello stesso lotto (1954-1975) così come al singolo pezzo del lotto 77. In tal modo, le opere di Morellet creano un’alternanza tra spazio negativo e spazio positivo, sottraendo invece che aggiungere. Va sottolineato che, tra le opere esposte, solamente quattro sono monocromatiche e basate sui toni del nero, mentre ben tre pezzi del lotto 78 impiegano design colorati, mescolando varie tinte di rosso, blue, e verde acqua.